A essere sincera la parola cambiamento a volte mi fa venire l’orticaria. Una delle parole più pronunciate, scritte e cantate, ma anche una di quelle meno reali. I fatti accompagnano raramente le belle intenzioni.
E’ molto più facile lamentarsi, dare la colpa a qualcun altro, armarsi di bastoni e prevaricare, che fare. E’ molto più facile sentirsi vittime e paladini di altre vittime, ingiuriare, odiare, piuttosto che fare.
E’ molto più comodo voltarsi dall’altra parte che prendersi una responsabilità.
Seguo con molta più passione le storie di chi decide di non aspettare, di chi con le proprie idee sposta lo sguardo avanti.
Come i fotografi di Shoot4Change, che con i loro scatti ci raccontano la vita, spesso quella che altri non hanno voglia di raccontare. Fotografi professionisti e non, che dedicano parte del loro tempo a dare voce e luce a organizzazioni non profit in giro per il mondo.
O come change.org la più grande piattaforma di petizioni del mondo.
Due milioni di persone soltanto in Italia con una firma hanno vinto delle battaglie. Hanno innescato un processo che ha cambiato la vita di qualcuno e in parte la vita di tutti.
Sfogli, leggi le proposte di petizione e se ci sono proposte in cui ti riconosci, firmi. Se non trovi quello che vorresti, lanci tu una petizione.
Riuscite a pensare a qualcosa di più semplice?
Cosa hanno in comune Shoot4change e Change.org? Qual’è il segreto del loro successo?
Il NETWORK… in azione. Da soli si può fare poco. La forza è lavorare insieme e crescere in una rete di mondi diversi, ma con una visione comune. Una visione del futuro che abbia un impatto sul mondo contemporaneo.
Decidere di fare davvero, di impegnarsi, di dedicarsi alla realizzazione di un sogno, è quello che fa la differenza.
E a volte basta un click.
