Ci sei tu, ci sono gli altri, c’è una realtà, c’è la percezione.
Se ti chiedessi quanto ti senti consapevole da 1 a 100 in percentuale… cioè, quale credi sia il tuo livello di consapevolezza? Da 1 a 100. Cosa risponderesti?
Pensaci un attimo prima di continuare a leggere.
Di solito le risposte che ricevo ai workshop oscillano tra 65% e 90%, buono no?
Pochissimi dicono 50% o meno, qualcuno vorrebbe dire 100, ma non osa.
Tu cosa hai risposto?
Qualunque percentuale tu abbia pensato, prova ora a definire:
Cosa ti serve per arrivare a 100? Da cosa capirai che sei cresciuto di un altro 5% o 10%?
Sapresti dirlo?
Trovo questo piccolo esercizio molto interessante, perché pone le persone davanti a una domanda che in realtà non ha risposta.
O meglio ha solo due risposte plausibili:
- 100% Perché solo con un livello di consapevolezza al 100% saremmo in grado di dare una risposta. E quindi la risposta sarebbe 100%.
- La seconda risposta plausibile è Non lo so. E questa è una risposta che ricevo raramente.
Tutti abbiamo una percezione di noi stessi, costruita negli anni, in maniera complessa. E sulla base di questa percezione ci comportiamo.
Il guaio è che la nostra percezione non sempre corrisponde alla realtà, né a quello che gli altri pensano di noi. Ci siamo noi, la realtà, la percezione e gli altri, appunto.
Ricordo una ragazza che seguiva un percorso di coaching. Molto in gamba. Aveva un bel lavoro, responsabilità, risultati soddisfacenti, purtroppo pochi amici. Diceva che anche al lavoro nessuno le prestava attenzione. Sì le chiedevano ogni tanto aiuto, richieste a cui lei non sapeva mai dire di no, ma non la invitavano a unirsi al gruppo. Non le proponevano di prendere un aperitivo dopo il lavoro. Si sentiva emarginata da tutti, perché la trovavano noiosa.
A dire la verità, io non la trovavo noiosa, anzi piuttosto simpatica, con un’ironia intelligente.
Le chiedevo se era così con tutti. Mi rispondeva sì.
Finché le ho chiesto:
-Tu ti inviteresti a cena?-
La sua riposta è arrivata dopo qualche secondo.
-No, sono troppo noiosa…-
Ecco. Se pensi di essere noioso per gli altri, ti comporterai di conseguenza, non sarai spontaneo, ti autoescluderai. Gli altri ne prenderanno atto, la loro reazione sarà coerente e tu avrai la conferma della tua convinzione.
E allora da 1 a 100 a che punto sei?
Spesso chi risponde 85% o 90% è convinto che questo significhi essere consapevole dei propri limiti.
- Conosco benissimo i mie pregi e i miei difetti.
- So molto bene quello che faccio e gli errori che ripeto. Ci casco sempre lo so.
- So perché faccio quello che faccio.
- Conosco le mie capacità, ma non sempre gli altri le riconoscono.
Gli altri accettano il modo di giudicarti che tu stesso definisci. Sei tu che puoi cambiare le carte.
Conoscersi significa ascoltarsi, accettare che le cose succedano e osservarle senza giudizio. Accogliere le proprie emozioni e poi guidarle invece di lasciare che siano loro a guidare. E quindi il lavoro da fare non è pensare di sapere chi sei, ma di conoscerti. Fare emergere i tuoi dialoghi interiori, scoprire quanto riesci a sabotarti, e cosa fai esattamente quando lo fai. Nel presente, non dopo. Non quando ci ripensi e ti arrabbi per esserci cascato di nuovo, o per non aver detto quello che avresti voluto dire… ma nel momento in cui succede, questo ti permette di ascoltarti e di scegliere cosa fare.
Conosci la tua realtà e poi decidi di agire, di apprezzare le cose belle che hai e di cambiare se e dove è necessario. Nel momento in cui realizzi che ce la puoi fare, sentirai la tua determinazione rinascere. Tutto comincerà a cambiare dentro di te e intorno a te.
Non sembra facile e non è facile, nessuno ha mai detto che lo sia.
Ci vuole l’impegno, ripetersi mantra propositivi non basta se non c’è azione. Ci vuole il coraggio, che ti permetta di attraversare strade sconosciute. E soprattutto ci vuole la volontà di essere semplicemente se stessi con responsabilità.
C’è molto da dire sulla consapevolezza e sull’autostima, vale la pena tornarci. Intanto puoi guardare questo bel video. E’ una pubblicità, ma una bella pubblicità. E’ in inglese, spero si possa capire il senso comunque.
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